Bevagna, novità alla manifestazione “Mercato delle Gaite”: chiusura con il concerto della Cantoria Mevaniae
Andare in giro a Bevagna durante le due settimane della Manifestazione delle Gaite è un’esperienza particolare che porta anche il turista più distratto che si aggira nelle vie del borgo a calarsi indietro nel tempo, in tempi antichi e tra i rumori delle Arti e dei Mestieri che paiono magicamente ritrovare vita nelle botteghe delle quattro Gaite. Tra le strette vie si osservano banchi di mercati che ogni anno vengono meticolosamente ricostruiti seguendo copioni che ricalcano scene di vita quotidiana del XII° secolo; si ascoltano limpide voci che emergono e sembrano prender vita dalle pagine di libri riposti nelle scansie di attempati studiosi; si penetrano i ritmi dimenticati di una vita che ci appartiene e che ritorna grazie alla volontà di una cittadina tutta immersa a rivivere se stessa in un tempo dimenticato.
E che dire se l’ultima domenica della Festa ti trovi nella piazza principale, quasi portato per caso dalla folla, e ti trovi sulla porta della splendida chiesa di San Silvestro a leggere su una pietra scolpita da uno sconosciuto scalpellino che quelle mura «…rimonta[no] al 1195 e reca[no] la firma di maestro Binello…» (cit. sito on line della Enciclopedia Treccani) ? e se poi non hai letto il programma della Manifestazione e entrando scopri casualmente che tra quelle splendide arcate, sulle antiche scale di pietra che dominano le tre navate si sono appena sistemati e sono pronti un Coro e dei Musici in costume ? beh, allora ti fermi e decidi di ascoltarli.
Le emozioni hanno vibrato e insieme al pubblico presente siamo stati tutti magicamente portati ad ascoltare suoni e canti che hanno pulito quelle pietre dall’usura del tempo e le hanno riportate di nuovo a Binello e al suo tempo mostrandole nuove e intrise di suoni nascosti che rivivevano quasi magicamente.
Sono queste le sensazioni che ho provato ascoltando i canti e i suoni del gruppo di musica antica Cantoria Mevania che ha proposto un concerto con brani che hanno presentato la devozione popolare mariana nel medioevo tratti dal Laudario di Cortona, un codice della fine del 1200, dalle Cantigas de Santa Maria, una raccolta di composizioni in onore della Vergine Maria che raccontano le storie e i miracoli avvenuti tramite l’intercessione della Vergine, e dal Llivre Vermell di Montserrat un codice della metà del XIV° secolo che serviva ai pellegrini per arrivare con l’atteggiamento più adatto per la purificazione dello spirito al cospetto della Vergine. Ci sono stati anche tre momenti dedicati alla lettura di grandi esempi di letteratura del tempo: lo “Stabat Mater” nella versione in volgare di Franco Sacchetti, il “Saluto alla Beata Vergine” di San Francesco, e l’incipit del trentatreesimo canto del “Paradiso” di Dante.
L’ensemble Cantoria Mevaniae a cui il numeroso pubblico presente ha dedicato calorosi consensi era composto da: Filippo Calandri tromba a tirarsi, corno naturale, Giordano Ceccotti viella, ribeca, sinfonia, Lorenzo Lolli bendir, riqq, darboukka, tamburello, Mario Lolli oud, chitarra moresca, Matteo Nardella cornamusa, bombarda, cennamella, flauti. Elga Ciancaleoni ha splendidamente diretto.
L’ensemble Micrologus e l’ensemble MusiCanti Potestatis il 20 giugno, l’ensemble Cantoria Mevaniae il 28 giugno, quest’anno a Bevagna anche la “Musica Antica” si è ritagliata un posto di rilievo nella manifestazione del Mercato delle Gaite: ad majora!
Cultura & Spettacoli Giornale dell’Umbria